Il vostro libro ha addestrato una macchina? Procedimento giudiziario contro Anthropic

01.10.2025 – Anthropic è un’azienda statunitense che si occupa di intelligenza artificiale e sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Si tratta in realtà di una storia di successo, con (almeno) un aspetto problematico in materia di diritto d’autore. Per addestrare il chatbot Claude, Anthropic lo ha infatti alimentato con copie pirata. A tal fine sono stati scaricati circa 5 milioni di libri dal database LibGen (Library Genesis) e 2 milioni di libri da PiLiMi (Pirate Library Mirror).

Cedere nella causa collettiva
Nel frattempo, Anthropic ha presentato una proposta di transazione nella causa collettiva intentata da tre autori statunitensi (Bartz v Anthropic) ed è disposta a pagare 1,5 miliardi di dollari. Si tratterebbe del primo grande accordo in un procedimento giudiziario sull’intelligenza artificiale e il diritto d’autore. Tuttavia, solo 500 000 dei 7 milioni di libri piratati sono stati presi in considerazione nell’accordo e sono idonei per i pagamenti. Hanno diritto al risarcimento le opere che dispongono di un numero ISBN/ASIN e che sono state registrate presso l’Ufficio del Copyright degli Stati Uniti entro cinque anni dalla loro pubblicazione, e precisamente fino a tre mesi prima del download: quello di LibGen è avvenuto nel giugno 2021, quello di PiLiMi nel luglio 2022.

La settimana scorsa un giudice ha approvato in via provvisoria l’accordo.

La sua opera è inclusa?
L’elenco definitivo delle opere piratate sarà pubblicato il 2 ottobre 2025. ProLitteris consiglia: non nutrite false speranze, ma compilate il modulo se trovate il vostro libro nell’elenco. Chi è registrato sarà informato su come far valere i propri diritti nell’ambito della class action.

Già da tempo la rivista «The Atlantic» ha pubblicato un proprio database con opere piratate. Campionamenti casuali dimostrano che nei risultati compaiono anche diversi autori svizzeri.

Decisione insoddisfacente sul punto principale
Riteniamo che la sentenza del tribunale sia problematica per quanto riguarda l’addestramento dei sistemi di IA con opere che non sono state «rubate». In una «sentenza sommaria», la sentenza presume infatti che l’alimentazione dell’IA con libri sia stata «fair use», ovvero legalmente consentita. Solo la memorizzazione delle copie pirata sarebbe illegale. Maggiori informazioni sono disponibili qui. ProLitteris continuerà a fornire informazioni sull’evoluzione di questo procedimento giudiziario. Nell’ambito delle attività di ProLitteris non dovete intraprendere alcuna azione: i diritti che tuteliamo per voi non sono interessati dall’accordo negli Stati Uniti.