Diritto di protezione affine per i media
La legge sul diritto d’autore (LDA) deve essere integrata con un diritto alla remunerazione delle imprese mediatiche, con la partecipazione dei professionisti dei media. L’Istituto federale della proprietà intellettuale ha trovato, per e con il Consiglio federale, un modello ben congegnato. Durante la consultazione, ProLitteris ha già giudicato realizzabili le modifiche legislative. Attualmente il Parlamento sta discutendo la modifica della legge.
· In primo luogo, il progetto svizzero utilizza il collaudato sistema di gestione collettiva: procedure tariffarie e sistemi di ripartizione delle società di gestione. Nessun divieto di utilizzo, nessuna licenza individuale.
· In secondo luogo, l’oggetto delle remunerazioni è definito in modo chiaro: estratti di contenuti mediatici. I collegamenti ipertestuali che non contengono parti di pubblicazioni giornalistiche non sono soggetti a remunerazione.
· In terzo luogo, il calcolo dei compensi è applicabile. Al momento dell’incasso, contano principalmente le spese per il giornalismo o i ricavi dei servizi online. Al momento della ripartizione, contano principalmente le spese e il contributo informativo dell’azienda mediatica.
· In quarto luogo, i compensi vanno alle imprese mediatiche e ai professionisti dei media. La considerazione degli autori e degli editori corrisponde alla «ripartizione online» di ProLitteris: il principio che ha dato buoni risultati è il 50/50.
La questione dell’introduzione di un nuovo diritto al compenso è una questione politica. In qualità di fornitori di servizi nel campo delle licenze di diritti d’autore, condividiamo il parere degli esperti secondo cui il Consiglio federale ha elaborato la soluzione migliore possibile.
Le tariffe garantiscono una procedura equa e remunerazioni adeguate
La procedura tariffaria è un pilastro del sistema svizzero del diritto d’autore. Ha già dato prova della sua efficacia in diverse occasioni per diverse tecnologie e diversi tipi di utilizzo.
Le tariffe per i compensi legali presentano diversi vantaggi:
1. Prova: le società di gestione devono fornire i dati relativi all’utilizzo e i calcoli. Gli utenti sono tenuti a fornire informazioni e a collaborare.
2. Sicurezza giuridica: l’esistenza di una tariffa garantisce il rispetto della proprietà intellettuale. I segreti commerciali rimangono protetti.
3. Trasparenza: le tariffe sono pubblicate, i motivi dell’approvazione da parte della commissione arbitrale sono noti e l’applicazione si basa su regole.
4. Uniformità: la parità di trattamento è obbligatoria. Ipotesi e stime possono essere d’aiuto in caso di assenza di dati concreti o di rifiuto di fornire informazioni.
5. Controllo e contestabilità: l’Istituto della proprietà intellettuale supervisiona la gestione. Le tariffe possono essere contestate dinanzi ai tribunali.
6. Efficacia ed efficienza: le società di gestione collettiva operano in modo redditizio, i loro costi sono sostenuti dai titolari dei diritti sotto forma di detrazioni.
Le società di gestione collettiva raggruppano i loro diritti in tariffe comuni (TC) in modo che vi sia un’unica fattura per tipo di utilizzo. Per il diritto connesso dei media, è ipotizzabile che il compito sia affidato fin dall’inizio a un’unica società di gestione collettiva.
Il diritto connesso dei media si ispira a modelli collaudati: le tariffe esistenti
Il diritto connesso dei media potrebbe diventare una tariffa comune 15 (TC 15). I suoi predecessori, le TC da 1 a 14, hanno già dato prova della loro efficacia per anni, se non decenni. Anche le regole e l’efficienza della ripartizione tra i titolari dei diritti sono collaudate e documentate.
Esperienze concrete che possono essere messe a frutto in questo caso:
· Negoziazioni con le grandi aziende: le società di gestione rappresentano i diritti di ritrasmissione nelle reti di telecomunicazione e per la radio e la televisione in differita presso gruppi internazionali come Swisscom e Sunrise.
· Servizio clienti e raccolta dati: le società di gestione gestiscono già con successo i diritti di copia di scuole, aziende e amministrazioni, la musica di sottofondo, gli utilizzi online e molti altri diritti.
· Recupero e incasso: le società di gestione coordinano i flussi finanziari con tutte le parti interessate e garantiscono una ripartizione impeccabile, senza scopo di lucro. Due autorità federali esercitano la vigilanza: la Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d’autore e dei diritti affini de l’Istituto federale della proprietà intellettuale.
· Tecnologia e utilizzi: se un utilizzo è scarso o in calo, il problema si risolve da solo, poiché le tariffe tengono conto delle quantità e dei valori economici. Il noleggio nelle videoteche tende a zero, il che rende la tariffa corrispondente (TC 5 Videoteche) meno rilevante e meno problematica.
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) sta attualmente esaminando il progetto di modifica della legge.